Ho visto stamattina mentre andavo a lavorar il lattaio, il postino e la guardia comunal. Per la prima volta vedo gente intorno a me. Ieri non ci badavo non so proprio perché.
Viva la gente la trovi ovunque vai viva la gente simpatica più che mai! Se più gente guardasse alla gente con favor avremo meno gente difficile e più gente di cuor avremo meno gente difficile e più gente di cuor.
Dal nord e dal sud li vedevo arrivar come grandi fiumi che discendon verso il mar. Quasi una gran festa fatta apposta per un re. Vale più delle cose la gente intorno a me.
Viva la gente la trovi ovunque vai viva la gente simpatica più che mai! Se più gente guardasse alla gente con favor avremo meno gente difficile e più gente di cuor avremo meno gente difficile e più gente di cuor.
Dentro tutti quanti c’è del bene c’è del mal, ma in fondo ad ogni cuore è nascosto un capital. Ed ora un sol pensiero mi assilla notte e dì: renderli sempre più grandi, che Dio vuole così.
Viva la gente la trovi ovunque vai viva la gente simpatica più che mai ! Se più gente guardasse alla gente con favor avremo meno gente difficile e più gente di cuor avremo meno gente difficile e più gente di cuor.
E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante Cancella col coraggio quella supplica dagli occhi Troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante E quasi sempre dietro la collina è il Sole
Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente Ma perché tu non vuoi spaziare con me Volando intorno la tradizione Come un colombo intorno a un pallone frenato E con un colpo di becco Bene aggiustato forarlo e lui giù, giù, giù
E noi ancora, ancor più su Planando sopra boschi di braccia tese Un sorriso che non ha Né più un volto, né più un’età
E respirando brezze che dilagano su terre Senza limiti e confini Ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini E più in alto e più in là Se chiudi gli occhi un istante Ora figli dell’immensità
Se segui la mia mente Se segui la mia mente Abbandoni facilmente le antiche gelosie Ma non ti accorgi che è solo la paura che inquina E uccide i sentimenti Le anime non hanno sesso né sono mie
Non non temere Tu non sarai preda dei venti Ma perché non mi dai la tua mano perché? Potremmo correre sulla collina E fra i ciliegi veder la mattina (e il giorno) E dando un calcio ad un sasso Residuo d’inferno e farlo rotolar giù, giù, giù
E noi ancora, ancor più su Planando sopra boschi di braccia tese Un sorriso che non ha Né più un volto né più un’età
E respirando brezze che dilagano su terre Senza limiti e confini Ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini E più in alto e più in là Ora figli dell’immensità
Cosa vuol dire avere Un metro e mezzo di statura Ve lo rivelan gli occhi E le battute della gente O la curiosità D’una ragazza irriverente Che vi avvicina solo Per un suo dubbio impertinente Vuole scoprir se è vero Quanto si dice intorno ai nani Che siano i più forniti Della virtù meno apparente Fra tutte le virtù La più indecente
Passano gli anni, i mesi E se li conti anche i minuti È triste trovarsi adulti Senza essere cresciuti La maldicenza insiste Batte la lingua sul tamburo Fino a dire che un nano È una carogna di sicuro Perché ha il cuore troppo Troppo vicino al buco del culo
Fu nelle notti insonni Vegliate al lume del rancore Che preparai gli esami Diventai procuratore Per imboccar la strada Che dalle panche d’una cattedrale Porta alla sacrestia Quindi alla cattedra d’un tribunale Giudice finalmente Arbitro in terra del bene e del male
E allora la mia statura Non dispensò più buonumore A chi alla sbarra in piedi Mi diceva “Vostro Onore” E di affidarli al boia Fu un piacere del tutto mio Prima di genuflettermi Nell’ora dell’addio Non conoscendo affatto La statura di Dio
Chi va dicendo in giro che odio il mio lavoro non sa con quanto amore mi dedico al tritolo, è quasi indipendente ancora poche ore poi gli darò la voce il detonatore.
Il mio Pinocchio fragile parente artigianale di ordigni costruiti su scala industriale di me non farà mai un cavaliere del lavoro, io sono d’un’altra razza, son bombarolo.
Nello scendere le scale ci metto più attenzione, sarebbe imperdonabile giustiziarmi sul portone proprio nel giorno in cui la decisione è mia sulla condanna a morte o l’amnistia.
Per strada tante facce non hanno un bel colore, qui chi non terrorizza si ammala di terrore, c’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo, io sono d’un altro avviso, son bombarolo.
Intellettuali d’oggi idioti di domani ridatemi il cervello che basta alle mie mani, profeti molto acrobati della rivoluzione oggi farò da me senza lezione.
Vi scoverò i nemici per voi così distanti e dopo averli uccisi sarò fra i latitanti ma finché li cerco io i latitanti sono loro, ho scelto un’altra scuola, son bombarolo.
Potere troppe volte delegato ad altre mani, sganciato e restituitoci dai tuoi aeroplani, io vengo a restituirti un po’ del tuo terrore del tuo disordine del tuo rumore.
Così pensava forte un trentenne disperato se non del tutto giusto quasi niente sbagliato, cercando il luogo idoneo adatto al suo tritolo, insomma il posto degno d’un bombarolo.
C’è chi lo vide ridere davanti al Parlamento aspettando l’esplosione che provasse il suo talento, c’è chi lo vide piangere un torrente di vocali vedendo esplodere un chiosco di giornali.
Ma ciò che lo ferì profondamente nell’orgoglio fu l’immagine di lei che si sporgeva da ogni foglio lontana dal ridicolo in cui lo lasciò solo, ma in prima pagina col bombarolo.
Il Signore ha Messo un Seme (Claudio Chieffo)
Il Signore ha messo un seme nella terra del mio giardino, il Signore ha messo un seme nel profondo del mio mattino.
lo appena me ne sono accorto sono sceso dal mio balcone e volevo guardarci dentro e volevo vedere il seme.
Ma il Signore ha messo il seme nella terra del mio giardino, il Signore ha messo il seme all’inizio del mio cammino.
Io vorrei che fiorisse il seme, io vorrei che nascesse il fiore, ma il tempo del germoglio lo conosce il mio Signore.
Il Signore ha messo un seme nella terra del mio giardino, il Signore ha messo un seme nel profondo del mio mattino.
Una canzone molto più… più seria e più impegnata, oserei dire impegnatissima, una canzone che mi è stata ispirata, a me succede poche volte, però questa canzone mi è stata ispirata direttamente dall’alto. Ero lì, nel mio candido lettino… e ho sentito una voce che diceva “Francesco”, dico “socc…, chi è?”… dico “eh?”, diceeeeee “svegliati sono il tuo Dio.” E allora così, in questo modo sollecitato, ho pensato di, di… fare un’ opera musicale colossale e mettere in musica l’Antico Testamento. Per ora sono riuscito a fare soltanto la Genesi… che è la vera storia della creazione del mondo…
Per capire la nostra storia bisogna farsi ad un tempo remoto: c’era un vecchio con la barba bianca, lui, la sua barba, ed il resto era vuoto. Voi capirete che in tale frangente quel vecchio solo lassù si annoiava, si aggiunga a questo che, inspiegabilmente, nessuno aveva la T.V. inventata…
Beh, poco male, pensò il vecchio un giorno, a questo affare ci penserò io: sembra impossibil, ma in roba del genere, modestia a parte, ci so far da Dio! “Dixit”, ma poi toccò un filo scoperto, prese la scossa, ci fu un gran boato: come T.V. non valeva un bel niente, ma l’ Universo era stato creato…
Come son bravo che, a tempo perso, ti ho creato l’Universo! Non mi sembra per niente male, sono davvero un tipo geniale! “Zitto, Lucifero, non disturbare, non stare sempre qui a criticare! Beh sì, lo ammetto, sarà un po’ buio, ma non dir più che non si vede un tubo!”
[parlato] “Che sono parolacce che non sopporto!”, disse il vecchio a Lucifero. “E poi se c’è una cosa e un’altra che non posso sopportare sono i criticoni: fattelo te l’ Universo se sei capace! Che me at dig un quel… disse il ve…” Era d’ antica origine modenese da parte di madre il ve… “Io parlo chiaro: pane al pane, vino al vino, anzi vin santo al vin santo. Sono buono e bravo, ma se mi prendono i cinque secoli me at sbat a l’ inferen, com’è vero Dio!”
Ma poi volando sull’ acqua stagnante e sopra i mari di quell’ Universo, mentre pensava se stesso pensante in mezzo a quel buio si sentì un po’ perso. Sbattè le gambe su un mucchio di ghiaia dopo una tragica caduta in mare, quando andò a sbattere sull’ Himalaya il colpo gli fece persino un po’ male…
Fece crollare anche un gran continente soltanto urtandolo un poco col piede: si consolò che non c’era ancor gente e che non gli era venuto poi bene. Ma quando il buio gli fece impressione, disse, facendosi in viso un po’ truce: “diavol d’ un angelo, avevi ragione! Si chiami l’ Enel, sia fatta la luce!”
Commutatori, trasformatori, dighe idroelettriche e isolatori, turbine, dinamo e transistori per mille impianti di riflettori, albe ed aurore fin boreali, giorni e tramonti fin tropicali. “Fate mo’ bene che non bado a spese, tanto ho lo sconto alla fine del mese…”
[parlato] “Te Lucifero non ti devi interessare come faccio ad avere io lo sconto alla fine del mese. Ma cosa vuol dire corruzione, una mano lava l’ altra, come si dice; vuoi che uno nella mia posizione non conosca nessuno? Però intanto, ragazzi, andateci piano perché la bolletta la portano a me. M’ avete lasciato accesa la luce al polo sei mesi, sei mesi, no, sei mesi! Grazie, c’era freddo, i surgelati li debbo pur tenere da qualche parte! Adesso la tenete spenta sei mesi come … e poi quei ragazzi lì, come si chiamano quei ragazzini che vanno in giro con quella cosa? Aureola si chiama? No no, am pies menga, no no no, ragazzi quelle cose li, io vi invento il peccato di superbia e vi frego tutti eh, adesso ve lo dico, bisogna guadagnarsele… a parte il fatto che non mi adorate abbastanza… no no no Lucifero, è inutile che tu mi chiedi scusa: adorare significa non dovere mai dire mi dispiace! Tientelo in mente… Voi, ecco, io vi do ogni dieci atti di adorazione vi do un buono, ogni dieci buoni voi mandate la cartolina che il 6 gennaio… che poi ci ho tutta un’altra idea in testa per la… facciamo Aureolissima che è una festa che mi sembra molto bella. Piuttosto Lucifero, non sgamare, vieni qua ragazzo… Com’ è, mi hanno detto che hai stampato un libro… Il Libretto Rosso dei Pensieri di… oh, bella roba il libretto rosso dei pensieri di Lucifero! Ragazzi mi spiace… ma cosa vuol dire di sinistra, di sinistra… non sono un socialdemocratico anch’ io? avanti al centro contro gli opposti estremismi! …eh ma, …no no no, non ci siamo mica qua: se c’ è uno che può pensare anzitutto sono io … e non tirare mica in ballo mio figlio, quel capellone, con tutti i sacrifici che ho fatto… per me lui lì finisce male… ah me, me a tal deg … finisce male. E attento che te e lui, io ho delle soluzioni per voi che non vi piaceranno, per Dio! E non guardarmi male che qui dentro “per Dio” lo dico come e quando mi pare!”
Ma fatta la luce ci vide più chiaro: là nello spazio girava una palla. Restò pensoso e gli parve un po’ strano, ma scosse il capo: chi non fa non falla. Rise Lucifero stringendo l’ occhio quando lui e gli angeli furon da soli: “Guarda che roba! Si vede che è vecchio: l’ha fatto tutto schiacciato sui poli!”
Per riempire ‘sto bell’ambiente voglio metterci tante piante. “Forza, Lucifero, datti da fare, ordina semi, concime e trattore, voglio un giardino senza uguali, voglio riempirlo con degli animali! Ma cosa fa ‘sto cane che ho appena creato? Boia d’un Giuda, m’ ha morsicato!
[parlato] “Piuttosto fallo vedere da un veterinario, che non vorrei aver creato anche la rabbia, già così…cos’è che non ho creato? Lo sapevo: l’uomo non ho creato! Grazie, mi fate sempre fare tutto a me, mi tocca sempre fare! Qua se non ci sono io che penso a tutto.. va beh, nessuno è perfetto… sì, lo so che sono l’Essere Perfettissimo Creatore e Signore. Grazie! Adesso ti trasformo in serpente così impari, striscia mo’ lì! Viuscia via!” E portarono al vecchio quello che c’ era rimasto … c’era un po’ di formaggio e due scatolette di Simmenthal, cioè lui li mise assieme e poi…
Prese un poco di argilla rossa, fece la carne, fece le ossa, ci sputò sopra, ci fu un gran tuono ed è in quel modo che è nato l’uomo…
[parlato] Era un venerdì 13 dell’anno zero del Paradiso!
If you’re down and confused And you don’t remember who you’re talking to Concentration slips away Because you’re baby is so far away
Well there’s a rose in a fisted glove And the eagle flies with the dove And if you can’t be with the one you love honey Love the one you’re with Love the one you’re with Love the one you’re with Love the one you’re with
Don’t be angry – don’t be sad Don’t sit crying over good times you’ve had There’s a girl right next to you And she’s just waiting for something to do
Well there’s a rose in a fisted glove And the eagle flies with the dove And if you can’t be with the one you love honey Love the one you’re with Love the one you’re with Love the one you’re with Love the one you’re with
Love the one you’re with Love the one you’re with Love the one you’re with Love the one you’re with
Turn your heartache right into joy ‘Cause she’s a girl and you’re a boy Get it together come on make it nice You ain’t gonna need anymore advice
Well there’s a rose in a fisted glove And the eagle flies with the dove And if you can’t be with the one you love honey Love the one you’re with Love the one you’re with Love the one you’re with Love the one you’re with
Dormi sepolto in un campo di grano Non è la rosa, non è il tulipano Che ti fan veglia dall’ombra dei fossi Ma son mille papaveri rossi
Lungo le sponde del mio torrente Voglio che scendano i lucci argentati Non più i cadaveri dei soldati Portati in braccio dalla corrente
Così dicevi ed era d’inverno E come gli altri verso l’inferno Te ne vai triste come chi deve Il vento ti sputa in faccia la neve
Fermati Piero, fermati adesso Lascia che il vento ti passi un po’ addosso Dei morti in battaglia ti porti la voce Chi diede la vita ebbe in cambio una croce
Ma tu non lo udisti e il tempo passava Con le stagioni a passo di giava Ed arrivasti a varcar la frontiera In un bel giorno di primavera
E mentre marciavi con l’anima in spalle Vedesti un uomo in fondo alla valle Che aveva il tuo stesso identico umore Ma la divisa di un altro colore
Sparagli Piero, sparagli ora E dopo un colpo sparagli ancora Fino a che tu non lo vedrai esangue Cadere in terra a coprire il suo sangue
E se gli sparo in fronte o nel cuore Soltanto il tempo avrà per morire Ma il tempo a me resterà per vedere Vedere gli occhi di un uomo che muore
E mentre gli usi questa premura Quello si volta, ti vede e ha paura Ed imbracciata l’artiglieria Non ti ricambia la cortesia
Cadesti a terra senza un lamento E ti accorgesti in un solo momento Che il tempo non ti sarebbe bastato A chiedere perdono per ogni peccato
Cadesti a terra senza un lamento E ti accorgesti in un solo momento Che la tua vita finiva quel giorno E non ci sarebbe stato un ritorno
Ninetta mia, a crepare di maggio Ci vuole tanto, troppo coraggio Ninetta bella, dritto all’inferno Avrei preferito andarci in inverno
E mentre il grano ti stava a sentire Dentro alle mani stringevi il fucile Dentro alla bocca stringevi parole Troppo gelate per sciogliersi al sole
Dormi sepolto in un campo di grano Non è la rosa, non è il tulipano Che ti fan veglia dall’ombra dei fossi Ma sono mille papaveri rossi