Menemio Agrippa
Penso che per il bene comune, cioè di tutti, dobbiamo cominciare a pensare che non esiste una professione più importante o più nobile delle altre. Il tessuto lavorativo è costituito da una varietà di competenze e professionalità paragonabili alle varietà della flora e della fauna terrestri. Se cominciassimo ad eliminare una specie si romperebbe un equilibrio delicatissimo e la catena si spezzerebbe in un punto compromettendo la capacità di lavorare di tutto il sistema, rispettiamoci tutti.
Cito a tal proposito l’Apologo del console romano Menemio Agrippa, (503 A.C.), che paragonava lo stato, (Res Publica, “cosa di tutti”), al corpo umano, se si ammalasse una sola parte del corpo, questo comprometterebbe il benessere di tutto l’organismo.