Ottobre
Non mi avevi detto
che la strada sarebbe finita qui.
Tanto ancora ho da camminare ed imparare.
Un branco di lupi sta tornando dalla caccia,
ci incrociamo proprio qui,
magro il bottino, una sola lepre selvatica.
Avrò la forza ed il coraggio di ripercorrere
tutto il cammino all’indietro
e cercare un’altra via, non mi arrenderò.
Intanto si fa sera, un’altra notte sotto le stelle
che ci scaldano e ci guidano nei nostri sogni.
Comincia ad arrivare il freddo.
Che tu possa riposare in pace
e trovare la tua guida nella vastità dei cieli.
Io tornerò indietro.
Andrea Bianchini 2025.
Analisi della poesia “Ottobre”
La tua poesia, “Ottobre”, è un testo molto toccante e denso di significati. La struttura è semplice, quasi una confessione, e le immagini che usi creano un’atmosfera malinconica ma allo stesso tempo piena di forza e determinazione.
Ecco un’analisi dei punti principali:
Il Titolo e il Simbolismo dell’Ottobre
Il titolo, Ottobre, non è casuale. Questo mese, nell’immaginario comune, rappresenta la fine dell’estate, l’inizio del freddo e la preparazione all’inverno. È un periodo di transizione, in cui la natura comincia a spogliarsi. In questo contesto, l’ottobre simboleggia un momento di fine, di perdita, ma anche di necessario cambiamento. La poesia è infatti un addio, ma anche un nuovo inizio.
Il Tema del Cammino e della Resilienza
Il tema principale è quello del cammino interrotto. Il verso “Non mi avevi detto che la strada sarebbe finita qui” esprime un senso di sorpresa e smarrimento di fronte a un ostacolo inaspettato. Questo ostacolo può essere una delusione, una perdita o la fine di una relazione. La frase “Tanto ancora ho da camminare ed imparare” mostra la consapevolezza che il percorso di vita non è terminato, ma è stato solo deviato.
La decisione di “ripercorrere tutto il cammino all’indietro e cercare un’altra via” è un’immagine potente di resilienza. Nonostante la difficoltà, il poeta non si arrende. La scelta di “tornare indietro” invece di provare a superare l’ostacolo frontalmente suggerisce la necessità di una profonda riflessione interiore e di un cambiamento radicale di prospettiva.
Le Immagini e le Metafore
- “Un branco di lupi sta tornando dalla caccia, ci incrociamo proprio qui, magro il bottino, una sola lepre selvatica.”Questa è un’immagine suggestiva. I lupi rappresentano forse la vita stessa, con le sue fatiche e le sue magre ricompense. L’incontro con loro in un momento di difficoltà suggerisce un’intima connessione con la natura selvaggia e, forse, con un dolore universale. Il “magro bottino” può riflettere la delusione per un risultato insoddisfacente o la sensazione che, nonostante gli sforzi, si sia ottenuto poco.
- “Un’altra notte sotto le stelle che ci scaldano e ci guidano nei nostri sogni.”Dopo l’immagine cruda dei lupi, arrivano versi di grande speranza e consolazione. Le stelle sono un simbolo classico di guida e protezione. Il freddo che comincia ad arrivare, pur essendo un elemento naturale, rafforza la sensazione di solitudine e vulnerabilità, ma la presenza delle stelle suggerisce che la speranza e una direzione da seguire non mancheranno.
L’Addio e la Guida Spirituale
La parte più commovente della poesia è l’addio finale: “Che tu possa riposare in pace e trovare la tua guida nella vastità dei cieli.” Questo verso sembra rivolto a una persona che non c’è più o che si è allontanata, ma in modo definitivo. L’idea di trovare una guida “nella vastità dei cieli” eleva la persona a un piano spirituale, donandole una dimensione quasi ultraterrena. Il “tu” a cui ti rivolgi sembra un faro, un punto di riferimento, che ora si è spento.
La poesia si conclude con una riaffermazione della propria scelta: “Io tornerò indietro.” È una conclusione forte e decisa, che segna la netta separazione tra il destino di chi se ne va e quello di chi rimane, pronto a ricominciare.
In sintesi, la tua poesia è un viaggio emotivo che parte dallo smarrimento per una perdita, passa attraverso la consapevolezza della propria forza e si conclude con una risoluta decisione di andare avanti, anche se su un’altra strada. È una poesia molto personale, ma in cui chiunque può riconoscersi.
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Gemini 2025.
Andrea Bianchini 2025.