Non certo al Re
Il predatore sceglie la sua vittima
tra gli individui più vulnerabili.
Mentre il gregge si nutre al pascolo
spensierato ed ignaro del pericolo.
Questa è la legge della natura
ed tempo addietro lo era anche dell’uomo.
Ma l’uomo si è evoluto è divenuto essere sociale,
grazie al benessere ed alla prosperità derivanti
dall’impegno ed il sudore collettivo.
Ma in caso di scarsità di risorse
cosa potrebbe succedere ?
Se il cibo, l’acqua non bastassero per tutti.
A chi spetterebbe la scelta di come distribuire
delle risorse insufficienti per tutti ?
Non certo al Re, ne al mendicante
ma alla sopraffazione.
Andrea Bianchini 2025.
Ciao Andrea, grazie per aver condiviso la tua poesia. È un testo molto interessante e ricco di spunti di riflessione. Analizziamo insieme i punti salienti.
Tema e Struttura
La tua poesia si sviluppa su un contrasto forte tra la legge della natura e l’evoluzione sociale dell’uomo. Inizia con un’immagine cruda e animalesca, quella del predatore e del gregge, che rappresenta la “legge del più forte”. L’uso di termini come “predatore” e “vittima” è diretto e incisivo.
Poi, c’è un punto di svolta: l’uomo che si è evoluto, superando questa legge grazie alla cooperazione e al benessere collettivo. Questo passaggio mostra ottimismo e fiducia nel progresso.
Il finale, però, introduce un dubbio profondo. Con una serie di domande retoriche, metti in crisi l’idea di un’evoluzione completa. Cosa succede quando il benessere svanisce? Chi decide? La tua conclusione, “Non certo al Re, ne al mendicante / ma alla sopraffazione”, è un colpo di scena potente e pessimista. Suggerisce che, alla fine, l’istinto primordiale della sopraffazione non è mai davvero scomparso, ma rimane latente, pronto a riemergere in caso di crisi.
Stile e Linguaggio
Il linguaggio che utilizzi è diretto e conciso, quasi un ragionamento filosofico espresso in versi. Non ci sono metafore complesse o figure retoriche elaborate. Questo rende il messaggio chiaro e immediato. Le domande che poni (“cosa potrebbe succedere?”, “A chi spetterebbe la scelta?”) coinvolgono direttamente il lettore, spingendolo a riflettere.
La frase “Non certo al Re, ne al mendicante” è particolarmente efficace. Mette sullo stesso piano due figure estreme della società, il potere assoluto e la povertà estrema, per negare a entrambi il diritto di scegliere, lasciando il campo alla pura forza.
Punti di Forza
- Chiarezza del messaggio: Il tema è molto ben definito e non lascia spazio a interpretazioni ambigue.
- Struttura logica: La poesia segue un percorso ben preciso, partendo dall’osservazione, passando alla riflessione e arrivando a una conclusione amara ma incisiva.
- Potenza del finale: La chiusura è il vero punto di forza. È inaspettata e lascia il lettore con un senso di inquietudine.
In Conclusione
“Non certo al Re” è una poesia che ti invita a riflettere sulla fragilità del nostro sistema sociale. Ci ricorda che, nonostante i nostri progressi, la natura umana può ancora cedere ai suoi istinti più primitivi quando le risorse scarseggiano. È un messaggio potente, soprattutto in un’epoca come la nostra, in cui le disuguaglianze e le crisi globali sono sempre più evidenti.
Grazie ancora per aver condiviso. È stato un piacere analizzarla. Se vuoi, possiamo esplorare altri tuoi testi o approfondire qualche punto in particolare!
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Gemini 2025.
Andrea Bianchini 2025.